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Mostre & Eventi passati

III Mostra fotografica WE WERE® - Eravamo noi Protagonisti e Testimoni del '900 - UOMINI DI BOTTEGA

Guardando agli uomini del passato potrebbero farci dire “bei tempi” quasi ad invidiare quei tempi. Troppo semplice, era una vita fatta di valori, sì, ma anche di poche cose, si era probabilmente felici perché non si conosceva il diverso se non per sentito dire. Adesso conosciamo il diverso e stentiamo ad essere felici.

L’esperienza degli uomini del passato ci dice che il cambiamento e, dunque, le cose piacevoli, vanno conquistate con il lavoro e il sacrificio, nulla accade per caso. Il problema è che molte volte dimentichiamo che il percorso è questo e che delle volte rallentiamo ed entriamo in confusione e ogni sforzo ci sembra inutile. Questo accade quando apprezziamo o invidiamo chi secondo noi sta meglio, chi ha fatto carriera senza sforzi o meglio ha fatto fortuna. La formazione, l’organizzazione, la voglia di rischiare se sostenuti e caldeggiati dalle amministrazioni pubbliche possono rendere fattibile il cambiamento.

Delle volte ci sembra che senza problemi non sappiamo vivere, così da negarci il bello.

Uomini di bottega sembrerebbe essere una parola non idonea a descrivere i soggetti rappresentati nelle immagini che vedrete perché tutti molto giovani, per non dire bambini.

L’avviamento al lavoro incominciava in tenera età, già alla fine della quinta elementare ed ancora negli anni ’50 la situazione era questa.

Il termine uomini, titolo di questa mostra, a nostro avviso non è inappropriato perché i ragazzi adolescenti erano già uomini. Nelle officine avveniva la maturazione dell’individuo, i datori di lavoro erano duri con gli operai ma allo stesso tempo erano maestri di vita.

Il lavoro manuale eseguito in officina, per tanto tempo è stato snobbato. Si preferiva fare un figlio professionista piuttosto che farlo meccanico e vederlo sempre con le mani e le unghie nere di olio e magari anche con gli indumenti sporchi. Di queste persone ne abbiamo ancora bisogno e non ne potremo fare mai a meno. Questi lavori manuali vanno attualizzati e sostenuti con percorsi formativi che utilizzino tecniche di insegnamento moderne. Una formazione che punti alla crescita del lavoratore anche come uomo, un percorso che come dice la stessa Costituzione italiana sia in grado di garantire una crescita spirituale ed umana.

Ebbene quello che vedrete è un percorso che riguarderà il settore motoristico e che comprenderà sia immagini dei Protagonisti sia quelle dei Testimoni.

Abbiamo intervistato diversi protagonisti e testimoni che ci hanno raccontato le loro storie di vita dalle quali abbiamo tratto le didascalie; le frasi idiomatiche utilizzate in esse sono anche “viva voce” dell’intervistato.

Che dire... ogni intervista è stata un’emozione.

Vorrei ringraziare personalmente tutte le persone che, a parte i protagonisti e testimoni, ci hanno dato una mano a realizzare questa prima parte della mostra evento dedicata al settore motoristico.

Speriamo di rivederci ancora.


Francesco Paolo Fumarola

Ass. Pietracalca


III Photo exhibition The way WE WERE® - Protagonists and Witnesses of the 20^century - MENS OF WORKSHOP

Looking at the men of the past could make us say "good times" almost envy those times. Too simple, it was a life of values, yes, but also a few things, it was probably happy because you knew them than just by hearsay. Now we know the different and it is hard to be happy.

The experience of the men of the past tells us that change and, therefore, pleasant things, are conquered with work and sacrifice, nothing happens by accident. The problem is that we often forget that this is the path and that often slow down and enter into confusion and every effort seems useless. This happens when we appreciate or envy those who we think is best, who has made a career without efforts or rather made a fortune. Training, organizing the desire to take risks if supported and sustained by public authorities can make the change feasible.

Sometimes it seems that we don’t know life without problems, so as to deny us the fun.

Men shop seems to be a word not suitable to describe the subjects depicted in the images that you will see because all very young, let alone children.

Goodwill at work began at an early age, by the end of fifth grade and again in the 50s the situation was this.

The term men, the title of this exhibition in our view is not inappropriate because teenage boys were already men. Workshops took place the maturation of the individual, employers were hard with the workers but at the same time were masters of life.

Manual work done in the workshop, for so long has been snubbed. He preferred to have a child than to do professional mechanic and always see it with your hands and nails black oil and maybe even with soiled clothing. Of these people we still need it and we do not ever do without. These handicrafts are updated and supported with training courses that use modern teaching techniques. A formation that points to the growth of the worker as a man, a path that says the same as the Italian constitution is able to provide spiritual and human growth.

Well what you'll see is a route that will cover the automotive sector and will include both images of the protagonists and those of witnesses.

We interviewed different protagonists and witnesses who have told their stories of life from which we draw the captions; idioms used in them are also "hands" of the interviewee.

What about every interview was an emotion.

I would like to personally thank all the people who, apart from the protagonists and witnesses, we have helped to make this first part of the exhibition event dedicated to the automotive segment.

We hope to meet again.


Dal 03 al 19 luglio 2015 presso la Società Artigiana di Mutuo Soccorso di Martina Franca (TA

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II Mostra fotografica WE WERE® - Eravamo noi Protagonisti e Testimoni del '900 - VIGNAIOLI E VINATTIERI

Discorso del presidente dell'Associazione Culturale Pietracalca durante la Conferenza stampa del 03/07/2013 presso la Sala degli Uccelli.

Benvenuti alla II edizione dell’evento dal titolo “We Were – eravamo noi”, serie di eventi ideati dall’associazione Pietracalca che qui rappresento.

La parola Pietracalca prende spunto dalle caratteristiche della pietra locale, molto presente nei paesi delle nostre zone collinari, una pietra che custodisce tante vite quanti sono gli elementi fossili.

Pietracalca si occupa di economia locale e lo fa attraverso la comprensione della storia dei personaggi che sono stati sia protagonisti che testimoni. La storia di coloro che Tommaso Fiore, scrittore su tematiche riguardanti la questione meridionale nel ‘900, chiamava “Uomini Formiche”. Uomini contraddistinti da caparbietà e tenacia, spesso sopraffatti dal cambiamento degli eventi ma, che allo stesso tempo, pur cadendo, erano pronti a rialzarsi e a ricominciare.

Di questi uomini del secolo scorso ne stiamo riparlando a distanza di quasi un anno.

Infatti la prima serie  di    l’abbiamo dedicata ai protagonisti e testimoni del ‘900 di un settore importante ancora oggi, quello dell’abbigliamento.

Oggi, vi presentiamo la II edizione di “We Were – eravamo noi” dedicata ai protagonisti e testimoni del ‘900 nel settore del vino. Anche questa volta vogliamo raccontarvi di questi personaggi che in qualche modo vivevano in tale contesto: proprietari di stabilimenti vinicoli, commercianti, mediatori, fezzari, enologi, ma anche dei contadini. In breve di tutti coloro che direttamente o indirettamente avevano a che fare con il prodotto vino.

Questa II edizione di “We Were” richiederà, per una più esaustiva argomentazione, un riferimento territoriale più ampio comprendente i comuni di Martina Franca, Alberobello, Locorotondo e Cisternino.

Lo faremo anche questa volta proponendo al pubblico e al visitatore un misto di immagini, di racconti e di sensazioni che da circa un anno stiamo raccogliendo e che stiamo preparando allo scopo di toccare le corde emozionali delle persone che ci verranno a visitare.

Personalmente, nella vita di tutti i giorni, mi occupo di aziende, in particolare offro loro consulenze e servizi che riguardano la tutela delle idee creative applicate ai prodotti o ai servizi attraverso il marchio, il brevetto o il design. Parallelamente da ormai due anni, mi occupo insieme ai mie collaboratori anche, con grande sacrificio e con grande emozione delle attività proprie dell’associazione Pietracalca.

Francamente avendo risorse limitate sia in termini di persone che di denaro, facciamo quello che possiamo con la pretesa però di fare tutto nel miglior modo possibile. Ogni foto che ci viene affidata o racconto che raccogliamo è frutto di grande impegno e pazienza. Ogni famiglia interpellata ha motivo di essere diffidente verso chi non conosce, ed è comprensibile, ma noi ci impegniamo molto a rispettare i tempi e la sensibilità delle persone che contattiamo e che ci danno fiducia. Le nostre interviste si svolgono sia durante le ore di lavoro che oltre. Le foto o i racconti raccolti, devono essere selezionati e lavorati. La foto viene digitalizzata cioè trasformata nel linguaggio del computer e migliorata affinché possa essere ingrandita. Questo nel breve periodo di due giorni, in modo tale che possa essere restituita subito alla famiglia di provenienza.

I racconti degli intervistati, generalmente vanno tutti bene ma spesso mancano di date, riferimenti a persone o a luoghi, ma anche dati quantitativi e in tal caso cerchiamo di essere più credibili facendo un controllo incrociato fra interviste o documenti.

Proviamo a non trascurare la ricerca sui libri e sui documenti, per quest’ultimo aspetto dobbiamo ringraziare l’Archivio di Stato di Taranto che ci ha offerto la sua collaborazione e la nostra collaboratrice, la quale ha trascorso tempo in archivio a scansionare e fotocopiare documenti notarili, perizie e pratiche di fallimenti di aziende e consorzi.

Ringraziamo anche il Comune di Martina Franca, nella persona dell’Assessore alle attività culturali qui presente per la menzione avuta all’interno dell’opuscolo divulgativo “Un anno di Amministrazione 2012-2013” nella sezione attività culturali, all’interno della quale compare un trafiletto inerente la I edizione della mostra fotografica "We Were – eravamo noi" dedicata al settore dell’abbigliamento. Sono personalmente soddisfatto per aver preso parte a questo elenco di attività svoltesi durante questo primo anno di lavoro da parte della nostra amministrazione comunale.

A conclusione del mio intervento ringrazio tutti voi che siete intervenuti a questa conferenza e qualora vogliate pormi delle domande, rimango a vostra disposizione, non prima però di aver dato la parola all’Assessore Scialpi, al Consigliere Regionale Laddomada e al Preside dell’Istituto Agrario di Locorotondo, prof. Ruggeri.

Francesco Paolo Fumarola

Ass. Pietracalca

 

Dal 24 aprile al 18 maggio 2014 presso il Corridoio D'Avalos del Palazzo Ducale di Martina Franca (TA)

 

I Mostra fotografica WE WERE® - Eravamo noi Protagonisti e Testimoni del '900 - DAI CAPPOTTARI AI CONFEZIONISTI

Discorso di apertura del presidente dell'Associazione Culturale Pietracalca del 08/11/2012

- Pietracalca

Il termine Pietracalca evoca la roccia locale ricca di elementi fossili che affiora dalla terra che quindi sembra custodisca la vita e la storia della Puglia, al tempo stesso, è un richiamo alla roccia calcarea da cui si ricava la “calce viva”, prodotto locale molto conosciuto soprattutto nel passato perché dai molteplici usi. La pietra locale trasformata in calce era ed è usata per imbianchire le case, disinfettarle e anche come legante nelle costruzioni.

L’Associazione Culturale “Pietracalca” è impegnata, ormai da diversi anni, in attività di promozione della cultura d'impresa tra i giovani, mediante l’organizzazione di eventi e mostre fotografiche che raccontano le storie di impegno e determinazione di quanti hanno partecipato alla vita aziendale come Protagonisti o come Testimoni nei primi anni del Novecento nelle città della Valle d’Itria. Noi di Pietracalca pensiamo che è importante salvare e valorizzare le immagini e i racconti di queste persone che hanno fatto la storia e la ricchezza di questi luoghi nella consapevolezza che quello che caratterizza e che attrae di un luogo sono i monumenti e l’ambiente ma anche le persone con le loro memorie.

Noi di Pietracalca pensiamo anche che la partecipazione a queste azioni di valorizzazione e sostegno agli “uomini e alle loro memorie” debba essere larga e diffusa agli abitanti del posto e a coloro che vengono da fuori.

Noi siamo solo all’inizio ma in altri posti sia in Italia che all’estero già lo fanno, a Berlino una città completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, rimasta senza monumenti, ci sono decine e decine di musei che attirano ogni anno milioni di visitatori. Anche la provincia di Bolzano in “Trentino Alto Adige” è la dimostrazione di quanto si possa fare basandosi solo sulle tradizioni locali ed attirando un flusso turistico costante tutto l’anno.

Da quanto detto penso che conveniate sul fatto che tali iniziative stimolino il senso di appartenenza nel cittadino verso la propria terra e i propri uomini.

A proposito dell’importanza della raccolta e promozione al fine della fruibilità delle memorie storiche e della ricaduta economica in termini di attrattiva turistica, credo che i nostri assessori qui presenti nelle persone del Prof. Tonino SCIALPI e dell’avvocato Pasquale LASORSA, rispettivamente assessori alla cultura e al turismo di questa città, possano aggiungere qualcosa che noi non sappiamo e che magari fa parte di un programma futuro di quello che vorrà fare questa amministrazione, magari coordinandosi con altri Paesi limitrofi.

Le memorie e le testimonianze ci parlano di “uomini formiche” determinati, testardi, persone che nella necessità tentavano la vita avventurandosi nell’intraprendere  attività. A distanza di tempo ci rendiamo conto che oltre a quanto detto, occorrevano altre qualità dei nostri imprenditori che avrebbero permesso, molto probabilmente, un maggiore e duraturo successo delle singole attività d’impresa.

C’è da dire però che i nostri imprenditori sono stati un po’ discriminati per la lontananza dai mercati di approvvigionamento e di sbocco, spesso localizzati nel Nord Italia. Nel caso particolare del settore delle confezioni i tessuti o materie prime si spostavano dal nord al sud e il prodotto finito dal sud al nord.

A seguire dopo questi brevi interventi, ci piacerebbe che vi tratteneste per circa dieci minuti ancora, perché abbiamo pensato di raccontarvi la storia di un “Protagonista” sulle scene mondiali e lo faremo attraverso il filmato di un uomo che ha fatto del suo Talento la ricchezza in termini di Fantasia, stile e progresso tecnologico di cui tutti conosciamo qualcosa direttamente o indirettamente. Una perfetta combinazione tra capacità, talento, determinazione, sensibilità, attenzione alle esigenze, nonché promotore e anticipatore dei cambiamenti di stili di vita della società mondiale. Una persona capace di comunicare al mondo un proprio modo di essere. Vi sto parlando di Steve Jobs, colui che ha inventato tante cose: il computer Macintosh, l’Ipod, l’Ipad, l’Iphone, sono solo alcune sue creazioni. Abbiamo pensato di proporvi il discorso che pronunciò all’università di Stanford (una delle più importanti università al mondo), in occasione della laurea ad Honorem a lui consegnata nel 2005 dopo che si era ripreso, seppur temporaneamente dalla grave malattia che l’aveva colpito.

Spero che il sindaco rimanga ancora con noi per i saluti finali.

- La  mostra al PALAZZO DUCALE  - “WE WERE – Eravamo noi…”

La mostra qui organizzata dal titolo “WE WERE – Eravamo noi Protagonisti e Testimoni del ‘900… dai Cappottari ai Confezionisti” racconta la storia di vita quotidiana di persone in qualche modo collegate e coinvolte nella produzione che generalmente potremmo chiamare di abbigliamento dai primi anni del secolo scorso fino agli anni settanta. Senza scendere nei particolarismi delle singole famiglie Martinesi, di cui vorremmo parlarvi in qualche altra mostra successiva a questa già quasi pronta, abbiamo voluto cominciare dal settore che ancora sembra rivestire un ruolo di primo piano nell’economia Martinese ed abbiamo scelto per questo le foto più suggestive dei “protagonisti” e dei “testimoni”, per raccontarvi momenti storici di transizione dell’economia locale, dalle semplici produzioni di “cappe,  capani e cappotti” alle “confezioni”. Nella mostra oltre a vedere immagini di persone vedrete anche alcuni indumenti originali, quali “capani” e “cappe” e “carta modelli” .

Per concludere vorrei ringraziare chi insieme all’associazione ha reso possibile il realizzarsi di questo evento:

vorrei cominciare dall’Amministrazione Comunale di Martina Franca, la giunta tutta e in particolare chi ci ha seguiti direttamente, ossia l’assessore Tonino SCIALPI e la d.ssa Spalluto;

vorrei ringraziare l’istituto professionale “Motolese” e il suo referente Prof. Nicola Amati che ha messo a disposizione i suoi studenti di grafica pubblicitaria per l’acquisizione delle immagini che spero ci presterete per elaborarle e mostrarle nelle prossime edizioni che sono in programmazione;

a tal proposito ci piacerebbe parlare oltre che della storia delle singole famiglie dei cappottari e confezionisti, anche di altri settori che sono stati determinanti per lo sviluppo economico di questa parte del territorio Pugliese, come i produttori di vino e olio e distillati, i costruttori e gli artigiani dell’edilizia. Ma parleremo anche di coloro che sono stati semplicemente “testimoni della storia” che non lavorando in proprio, sono stati coloro i quali davano colore ogni mattina alle piazze quando “promettevano” il loro lavoro come braccianti e di coloro che sono scappati dalla fame agli inizi del secolo per andare a lavorare all’estero facendo vari mestieri, come ad esempio “il minatore”. Ecco, dipenderà da voi se ci darete le vostre immagini e i racconti che i nostri ragazzi vi restituiranno prontamente e attraverso i quali organizzeremo altre mostre a “tema”, cioè specifiche come questa per settore economico.

Ancora vorrei ringraziare la scuola Motolese con la docente di modellistica Carmela DOMPIETRO e suoi alunni che ci hanno dato una mano nell’allestimento del banco dei carta modelli, nonché l’allestimento dei manichini.

Altri ringraziamenti agli sponsor:

FandIP – studio di consulenza in marchi, brevetti, design, diritti d'autore;

Anna Laura ZIZZI – per la grafica e la comunicazione;

Icoman azienda produttrice di pantaloni con il suo marchio “Berwich”;

Il tacco di bacco – per la promozione dell’evento “WE WERE – Eravamo noi…”;

Tenute Angelini per il vino di benvenuto;

Digita - stampe digitali;

vorrei ringraziare lo staff di Pietracalca che ho dovuto stressare in questi giorni: Miriam e Marianna Palazzo, Livia Fumarola, Cosimo Abatematteo che gentilmente ci ha offerto il servizio di traduzione con la sua scuola di inglese Accento e  Maria Antonietta Carucci per la correzione dei testi in Italiano.

Vorrei ringraziare inoltre il contributo dei fotografi: Benvenuto Messia e Clementino Messia;

vorrei ringraziare: Ica, Desa.

Le famiglie: Carucci, Salamina, Lucchese, Caramia, Chiarelli, Pellegrini, Lerario, Calella.

Spero di non essermi dimenticato di nessuno, se lo avessi fatto mi saprò far perdonare nella prossima edizione di  “WE WERE - Eravamo noi...”.

 

Francesco Paolo Fumarola

Ass. Pietracalca

 

Dall' 08 al 18 novembre 2012 presso il Corridoio D'Avalos del Palazzo Ducale di Martina Franca (TA)

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WE WERE® – Eravamo noi Protagonisti e Testimoni del ‘900 in Valle d’Itria

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La mostra fotografica sulle radici di un’imprenditoria romantica e coraggiosa

Guardarci in dietro per ritrovare il percorso verso il futuro. Lo spaccato della storia affiorante dalla mostra  fotografica“WE WERE® – eravamo noi  protagonisti e testimoni del ‘900  in Valle d’Itria”, documenta la fierezza, il coraggio e l’intraprendenza dei pionieri dell’imprenditoria della Murgia Sud Orientale.

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Le espressioni dei personaggi riprodotte nelle foto, avvolgono il visitatore in un’atmosfera in cui si respira aria di semplicità e di gioia dello stare insieme. La creazione di un tessuto sociale legato allo sviluppo economico e alle sue prerogative produttive, sono stati i cardini con i quali combattere l’emigrazione verso il nord e verso i paesi d’oltre confine dei primi decenni del secolo scorso.

Attraverso lo stretto legame con il territorio, in un periodo storico di forti scosse sociali e politiche, si intraprese il percorso per la creazione del distretto industriale del tessile e del settore vitivinicolo, capace nei primi anni ’90 di rendere la Valle d’Itria,  strettamente legata alla brillante immagine del  luogo ove si produceva il “cappotto di qualità” e del “ Vino doc” attraverso le attività di aziende medio - piccole.


La mostra fotografica creata dall’Associazione Pietracalca®, già proposta con successo presso l’Archivio di Stato di Taranto nell’ambito della rassegna “Ritratti di mode”, ripropone le emblematiche figure dei pionieri e dei testimoni dei settori trainanti dell’economia di questo territorio, i vissuti di uomini proiettati verso il progresso della propria comunità attraverso l’intraprendenza individuale.

La mostra itinerante, tradotta in  cartoline evocative a partire dei primi del ‘900, è visibile a Martina Franca presso i locali della “libreria Gulliver” sita in Corso Messapia 42, presso la “libreria Colucci” in Via Paisiello 27 e nello “studio fotografico di Clementino Messia” in Piazza Immacolata 16.

 
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